Il TFR nel Lavoro Domestico: le linee guida dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro

Con nota Prot. N. 616/2025, acquisito il parere del Ministero del Lavoro, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) ha chiarito che è vietato il patto anticipato, tra datori di lavoro e lavoratori, finalizzato all’erogazione mensile del Trattamento di Fine Rapporto (TFR) ai lavoratori, se non per il TFR già maturato. Eventuali violazioni sono da considerare integrazioni retributive e, come tali, soggette a prelievo contributivo. Gli accordi, individuali o collettivi, per l’anticipazione del TFR possono riguardare solo la quota maturata fino al momento della pattuizione. 

Il principio si applica anche al lavoro domestico. Le famiglie, in base al CCNL sulla disciplina del lavoro domestico, possono anticipare annualmente fino al 70% del TFR maturato su richiesta del lavoratore.