Da sempre al tuo fianco
Dal 1969 ci impegniamo per il riconoscimento del ruolo del lavoro domestico, fondamentale per il funzionamento di tante famiglie che affidano a professioniste e professionisti la cura di quanto ci sia per noi di più caro: i nostri figli, i nostri cari e le nostre case.
NC per la Famiglia raccoglie e rappresenta le nostre istanze: il lavoro di cura deve diventare un tema politico, assumere un ruolo ufficiale e diventare una priorità per le istituzioni. La necessità è forte e le famiglie lo richiedono a gran voce.
Lavoro domestico: i dati del 2023 esposti nel Report 2024
Agevolazioni del settore
Ad oggi, il costo del lavoro domestico è quasi interamente a carico delle famiglie.
Le agevolazioni previste su scala nazionale sono sostanzialmente due: da un lato riguardano il datore di lavoro di badante per persona non autosufficiente, che può detrarre dall’imposta lorda il 19% delle spese sostenute, per un importo massimo di €2.100 all’anno. Considerando che il costo annuale di badanti conviventi supera i €18.000, si tratta di aiuti ancora troppo esigui.
Esiste poi la possibilità di dedurre dal reddito delle somme effettivamente versate nell’anno precedente i contributi versati al lavoratore o alla lavoratrice, fino a un importo massimo di €1.549,37 all’anno e solo relativamente alla parte a carico del datore di lavoro.
Di seguito una panoramica concisa riguardante il quadro normativo relativo al lavoro domestico, che include tutte le agevolazioni fiscali, riduzioni ed incentivi disponibili.
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Sostegni e misure regionali
Vi sono poi misure regionali specifiche a supporto delle famiglie sui vari territori, che sono riportate nell’Atlante Fidaldo, realizzato in collaborazione con IRS – Istituto di Ricerca Sociale. Una mappa interattiva nazionale che riporta tutte le misure e i sostegni economici a supporto delle famiglie che assumono regolarmente colf, badanti e baby-sitter nei singoli territori. Sostegni importanti, fruibili a livello locale.
Cosa chiediamo
Aiuti fiscali
Il settore domestico è tra quelli maggiormente danneggiati da posizioni non dichiarate e lavoro sommerso: si stima che circa la metà dei rapporti di lavoro non siano in regola e questo mette in pericolo lavoratore e datore di lavoro, che si trovano privi di garanzie e tutele.
La strada dell’aiuto fiscale favorirebbe l’emersione del lavoro irregolare, consentendo al tempo stesso alla famiglia di potersi dedicare a lavoro e carriera, delegando la cura della casa, l’assistenza dei propri figli o dei genitori anziani a personale qualificato: colf, babysitter e badanti.
Per questo motivo, chiediamo alle Istituzioni di intervenire in modo concreto attraverso la defiscalizzazione totale del costo del lavoro: il settore va incentivato e le famiglie aiutate a sostenere tali spese.
Giuseppe Russo, direttore del Centro di ricerca Luigi Einaudi di Torino, ha avviato con il suo team uno studio, per iniziativa di Nuova Collaborazione, che porterà nel 2023 a un report dettagliato con analisi e proposte per una fiscalità più attenta alla famiglia.
Guarda l’intervista di Francesco Antonioli a Giuseppe Russo per un approfondimento sulle problematiche fiscali relative al settore domestico.
Flussi migratori
I flussi migratori, che coinvolgono il nostro territorio, andrebbero strutturati individuando in essi una potenziale risorsa a compensazione dei saldi demografici e dell’invecchiamento della popolazione. Richiediamo che i decreti flussi, che annualmente definiscono la programmazione transitoria degli ingressi dei lavoratori non comunitari in Italia, prevedano quote dedicate al lavoro domestico in modo continuativo, cosa che non accade da più di dieci anni: l’ultimo a prevedere quote per il settore è stato nel 2011.