L’Italia invecchia ogni anno di più, le nascite hanno raggiunto i livelli più bassi di sempre: nel 2021 sono state appena sopra le 400.000 e la situazione non è in miglioramento.
Questa crisi demografica deve portare ad attente riflessioni da parte delle istituzioni e degli stakeholder coinvolti, per individuare una strategia d’insieme: l’impegno dev’essere comune e la mobilitazione compatta.
La famiglia è riconosciuta tutt’oggi come il pilastro del Welfare. Ecco perché ci battiamo perché il lavoro di cura venga riconosciuto come questione che spetta alla politica e non esclusivamente a carico delle donne, che in Italia dedicano a tali attività l’80% in più del proprio tempo rispetto agli uomini.
Servono programmi a sostegno delle donne e politiche di welfare che supportino la famiglia nella cura dei propri cari, a favore di una maggior conciliazione tra lavoro e famiglia e un bilanciamento dei ruoli e delle responsabilità familiari, per disinnescare l’automatismo che porta le donne a farsi carico delle incombenze familiari, rinunciando ancora troppo spesso alle proprie aspirazioni lavorative.
Il difficile reinserimento nel mondo del lavoro e i congedi parentali sono solo alcune delle preoccupazioni che si trovano ad affrontare le famiglie che decidono di crescere i propri figli. Vita familiare e attività lavorativa difficilmente coesistono in equilibrio, ma spesso comportano una scelta e conseguente rinuncia: al proprio progetto di famiglia o alla propria realizzazione professionale.